Come non approfittare di una vacanza in Abruzzo per percorrere la bellissima ciclopedonale Via Verde della Costa dei Trabocchi.
La ciclopedonale nasce sul sedime della vecchia ferrovia nel tratto tra San Salvo e Ortona e permette di ammirare la bellissima Costa dei Trabocchi. Il trabucco, nelle varianti abruzzesi e molisane detto anche trabocco, travocco o bilancia, è un’antica macchina da pesca tipica delle coste abruzzesi, garganiche e molisane, tutelata come patrimonio monumentale nella costa dei Trabocchi (in Abruzzo) e nel parco nazionale del Gargano (in Puglia). (https://it.wikipedia.org/wiki/Trabucco_(pesca))
La ciclopedonale è quasi interamente su sede propria tranne alcuni tratti dove deve essere ancora terminata che costringe a pericolose deviazioni lungo la trafficatissima strada Adriatica.
Nella ricerca delle informazioni riguardo l’itinerario da seguire nonostante i numerosi siti che ne parlano è stato difficile trovare una traccia ufficiale e un sito che contenesse informazioni dettagliate. Alla fine trovo una traccia su Wikiloc che sembra rispecchiare fedelmente il tracciato ufficiale e dopo averla importata sul computer e modificata eliminando i punti di errore la carico sul GPS per poi modificarla ulteriormente in base al tracciato che abbiamo realmente percorso.
Decidiamo di percorrerla il 16 di agosto partendo in treno dalla stazione di Vasto – San Salvo ed arrivando a Francavilla al Mare punto di partenza ufficiale della Via Verde Costa dei Trabocchi.
Arrivati in stazione faccio i biglietti del treno sulla macchinetta automatica e qui il primo intoppo, non riesco a fare il supplemento bici scoprendo solo successivamente che in Abruzzo le bici sui treni non pagano (non sta scritto da nessuna parte!!! Lo intuisco dal primo treno che passa in quanto sulla fiancata riporta una grandissima immagine stilizzata di una bici e quando passa il controllore in carrozza). La stazione è attrezzata con rampe laterali per il trasporto bici sulle scalinate che permettono di passare da un binario all’altro.
Con 15 minuti di ritardo prendiamo il nostro treno. Saliti in carrozza le prime impressioni positive infatti il treno è attrezzatissimo per il trasporto bici con punti di ricarica sotto ogni postazione per la ricarica delle e-bike e prese corrente sotto le poltrone per la ricarica di apparecchiature elettroniche oltre ad essere estremamente pulito. Dopo circa mezz’ora di treno si arriva a Francavilla al Mare e appena dietro la stazione sotto il porticato è presente una gigantografia con la carta della Via Verde Costa dei Trabocchi accanto alla ciclostazione che coincide con un negozio di bici. Siccome sono curioso entro a chiedere qualche info, depliant o simili ma niente da fare!!!non ci sono depliant, cartine e non ricevo alcuna informazione utile. Non resta che partire seguendo la traccia GPS. La prima parte è sul lungo mare di Francavilla su marciapiedi pedonale (strada contromano) per continuare poi sempre lungomare su strada secondaria, e infine confluire sulla trafficatissima e pericolosissima Adriatica che si abbandona dopo circa 3 chilometri. Non c’è nessuna indicazione del percorso, nessun cartello turistico niente di niente e senza GPS e traccia scaricata si va a casaccio. Abbandonata l’Adriatica si percorre un tratto di strada secondaria per poi reimmettersi sull’Adriatica prima di Ortona. Questo primo tratto lo abbiamo trovato noioso ed insignificante oltre che estremamente pericoloso per il lungo tratto sulla s.s. Adriatica. Si transita poi dentro al bellissimo centro di Ortona, anche qui senza trovare nessuna indicazione per poi scendere in zona porto da cui inizia la Via Verde ed anche qui inizio assolutamente non segnalato. All’inizio vi è un casotto con servizi igienici molto puliti (se ne troveranno altri due lungo il percorso) ma niente di più. Inizia la parte bella del tracciato!!!Il tracciato perfettamente asfaltato e pulito sempre lungo mare con stupenda vista sulla costa e sui numerosissimi trabocchi perlopiù trasformati in ristoranti e bar. Lungo il tracciato riusciamo ad effettuare la visita del trabocco Puntatorre il cui gentilissimo custode ci invita ad entrare. Si prosegue sempre su ciclabile fino a Borgata Marina dove la ciclabile asfaltata termina per lasciare il posto al vecchio sedime della ferrovia. Qui vi sono due possibilità: deviare sull’adriatica e rientrare a Lido le Morge (circa 2 km) o continuare sul sedime della vecchia ferrovia e poco prima dell’interruzione della frana per evidente sentiero sulla destra passare tra uliveti e canneti su traccia di sentiero prima un po’ stretto tra canneti e poi ritornati dopo la frana sul sedime della ferrovia leggermente più largo. Noi abbiamo optato per questa seconda ipotesi. Ora si prosegue sempre su ciclabile fino a Casalbordino dove si attraversa la località lungomare e si prosegue su strada fino ad entrare nella riserva di punta Aderci. Usciti dalla riserva noi, purtroppo, non siamo riusciti a trovare indicazioni per proseguire la ciclabile fino a San Salvo ma vedendo la traccia poi su internet occorre proseguire in direzione del porto di Vasto da cui si prende nuovamente la ciclabile che in discesa conduce fino a San salvo Marina.
Giudizi a posteriori: bellissima ciclabile purtroppo priva di qualsivoglia tipo di segnaletica e di informazioni turistiche, mancano fontanelle lungo il percorso e se si finisce l’acqua occorre comprarla in uno dei numerosi bar. Per il ristoro non ci sono problemi così come per assistenza tecnica sono infatti presenti diversi bike rent che sicuramente possono aiutare a risolvere qualche piccolo guasto. Mancano punti di sosta o aree pic-nic in ombra per chi voglia organizzarsi per conto proprio. Tranne questi piccoli difetti (la mancanza di segnaletica non tanto trascurabile) il percorso risulta bellissimo, ben tenuto con panorami stupendi ed adatto a tutti.